Sì, purtroppo la situazione è confermata: la mappatura dei nei in Veneto non è più prescrivibile nel pubblico con impegnativa. Ufficialmente si parla di “appropriatezza” e riduzione delle liste d’attesa, ma nella realtà significa che il servizio non esiste più per i cittadini che si affidavano alla prevenzione garantita dal SSN.
A peggiorare il quadro c’è un altro aspetto: i dermatologi sono pochi, e molti preferiscono lavorare nel privato, dove trovano compensi più alti, organizzazione migliore e presidi tecnologici moderni ed efficienti. Il pubblico, invece, resta con risorse ridotte e tempi lunghi, perdendo progressivamente attrattività anche per i professionisti. In questo periodo li stiamo seguendo, inoltre ho testimonianza diretta sia per problemi personali ( la prevenzione salva la vita) che per lavoro sindacale.
Il paradosso è che, mentre la prevenzione cala e cresce il rischio di diagnosi tardive (con costi e sofferenze ben maggiori), Zaia continua a essere il governatore più amato d’Italia secondo gli ultimi sondaggi. Questo dimostra che, nella percezione collettiva, alla maggioranza non interessa più la salute gratuita e garantita dal pubblico: conta di più una narrazione rassicurante fatta di “liste d’attesa azzerate”, anche se il prezzo reale è la privatizzazione strisciante dei servizi sanitari.
In pratica, la Regione sembra dire: “Non ci sono liste d’attesa, perché non c’è più il servizio”. E i cittadini si abituano pian piano all’idea che per curarsi bisogna pagare di tasca propria.

Published On: Agosto 17th, 2025 / Categories: Articoli Azienda Ospedaliera, NOTIZIE DA FPCGIL.IT, Notizie Ulss 6 /

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